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L’herpes genitalis è un’infezione sessualmente trasmissibile, molto diffusa in dermatologia genitale. Il virus erpetico che genera la patologia è solitamente l’HSV2, trasmesso tramite contatto venereo o, più raramente, il virus HSV1, responsabile dell’herpes labiale. In questo secondo caso la trasmissione avviene tramite il contatto della mucosa labiale infetta con i genitali. L’infezione si manifesta quindi tramite il contatto diretto con la persona infetta: il virus entra nelle cellule epiteliali e, replicandosi, genera la sintomatologia propria della patologia.

L’herpes genitalis si manifesta attraverso lesioni focali cutanee e sottocutanee circoscritte alla mucosa vulvare femminile o peniena maschile. Tali infiammazioni spesso evolvono in ulcere dolorose, talvolta ricoperte da fastidiose croste. Solitamente il livello di gravità dell’herpes genitalis è maggiore nei casi di prima infezione, durante le quali la lesione può estendersi fino alle cosce, all’area anale e alla mucosa rettale.

I primi sintomi sono individuabili nella presenza di una serie di bollicine bianche che generano prurito e un fastidioso dolore nel momento in cui si compie l’azione del grattarsi. Spesso, sopraggiungono anche la febbre, il gonfiore e il rossore delle ghiandole inguinali.

Se l’herpes genitalis viene contratto dal soggetto, tenderà a ripresentarsi anche successivamente nei momenti di maggiore debolezza immunitaria. Tuttavia, le successive manifestazioni del virus daranno meno intense e più brevi, grazie alla memoria del nostro sistema immunitario.

Per la cura dell’herpes genitalis, la terapia consigliata prevede l’assunzione di un farmaco antivirale per via orale, funzionale all’accelerazione della guarigione. In abbinamento potrà essere assunto un antistaminico per provvedere alla sensazione di prurito. Le successive manifestazioni possono invece essere curate con una crema antivirale che riduce la durata degli episodi. Non emerge quindi una cura definitiva. I consigli medici vanno nella direzione dell’adozione di comportamenti sessualmente responsabili, finalizzati ad arrestarne la contagiosità.