Asl Carbonia

Vediamo brevemente quelli che sono i recapiti e le informazioni che riguardano l’Asl Carbonia. L’Asl è l’Azienda Sanitaria Locale e le sue sedi sono distribuite su tutto il territorio nazionale e quindi regionale. L’Urp, ovvero l’Ufficio delle Relazioni con il Pubblico dell’Asl Carbonia, è chiamato a dare tutte le informazioni che si presentano come necessarie a tutti coloro che ne fanno richiesta; tra le altre cose, l’Urp è chiamato a ricevere qualsiasi tipo di segnalazione, deve raccogliere vari ed eventuali reclami e mette a disposizione dei propri utenti dei veri e propri punti informativi, che sono distribuiti su una buona parte del territorio. Se decidete di recarvi presso l’Azienda Sanitaria Locale della città di Carbonia la troverete in Direzione Medica P. O. Sirai, in Via Ospedale, al numero civico non indicato, a Viterbo, per l’appunto, altrimenti potete telefonare al numero 0781 66 83 356. Una altra alternativa è quella di mandare una e mail all’indirizzo di posta elettronica che segue: ufficio.relazionipubbliche@aslcarbonia.it. Se doveste decidere di recarvi presso l’Asl Carbonia, la troverete aperta al pubblico il lunedì, dalle ore 09.00 alle ore 13.00, il martedì dalla ore 09.00 alle ore 13.00, il mercoledì dalle ore 09.00 alle ore 13.00, il giovedì dalle ore 09.00 alle 13.00 e il venerdì dalle ore 09.00 alle ore 13.00. Dunque, nel caso in cui doveste avere bisogno di ricevere una qualsiasi informazione che sia alla portata dell’Azienda Sanitaria Locale di Carbonia, non esitate a nel fare una telefonata a chi potrà darvi una mano davvero molto volentieri.

inps firenzeL’Inps è l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e mette a disposizione di tutti i cittadini residenti nella città di Firenze i contatti di quella che è l’Inps Firenze, grazie al quale, tutti coloro che sono interessati, possono rivolgersi all’ufficio di competenza per richiedere qualsiasi tipo di informazione o per avvalersi delle prestazioni in merito alla previdenza sociale. Qui di seguito vi riportiamo i recapiti e gli indirizzi che vi possono essere utili per entrare in contatto con l’Inps Firenze.

L’Ufficio dell’Inps Firenze si trova in Viale Belfiore, al numero civico 28/A, codice di avviamento postale 50 144, a Firenze, per l’appunto. In alternativa potete fare una telefonata al numero di telefono 055 49 751, che è il numero del centralino.

Una altra alternativa è quella di mandare una mail all’indirizzo di posta elettronica direzione.firenze@inps.it. Nel caso in cui invece doveste preferire recarvi direttamente presso l’ufficio Inps Firenze lo troverete aperto il lunedì dalle ore 08.30 alle ore 12.30, il martedì dalle ore 08.30 alle ore 12.30, il mercoledì dalle ore 08.30 alle ore 12.30, il giovedì dalle ore 08.30 alle ore 12.30 e infine il venerdì dalle ore 08.30 alle ore 12.30.

Non dovete assolutamente esitare in alcun modo nel contattare gli uffici dell’Inps Firenze, o nel mandare una mail all’indirizzo indicato o a recarvi direttamente presso gli uffici addetti alle relazioni con il pubblico. Gli addetti all’Inps Firenze sono sempre a vostra completa disposizione per rispondere a qualsiasi tipo di domanda e per chiarire qualsiasi vostro dubbio al quale possano essere in grado di rispondere.

Se fai un lavoro che ti costringe, senza rimedio, a trascorrere tutta la tua giornata lontano da casa tua e non trovi quindi mai il tempo di prendere il mano la scopa, l’aspirapolvere e i panni per pulire e spolverare, allora abbiamo la soluzione che fa sicuramente al caso tuo. Se deciderai di metterti in contatto con una delle imprese di pulizie domestiche Torino, non dovrai più preoccuparti di non trovare il tempo da dedicare all’ordine e alla pulizia della tua casa. Gli addetti che lavorano per le imprese di pulizie domestiche Torino sono persone scelte con il massimo criterio, proprio perché per noi è importante aiutarti e metterti nella condizione di poterti fidare. Le persone che lavorano in questo settore, che siano alle prime armi o che abbiano già maturato una certa esperienza nell’ambito delle pulizie domestiche, svolgono sempre al meglio il loro lavoro, per garantirsi una qualità del servizio che sia sempre al top! In una città come Torino, che vive ogni giorno nella frenesia della fretta e dei numerosi impegni quotidiani, purtroppo, la cura della casa finisce spesso per passare in secondo piano, e ci viene difficile biasimarvi; proprio per questo vogliamo offrirvi un servizio di pulizie domestiche Torino che vi lascerà soddisfatti e che vi farà dimenticare lo scomodo pensiero di dovervi occupare di tenere pulita e in ordine la vostra casa. Scegliendo di contattare una delle imprese pulizie domestiche Torino troverete una persona che si recherà presso la vostra abitazione e che si occuperà di renderla come nuova! Non aspettate ancora, l’ordine e la pulizia non sono mai state così a portata di mano!

Un aforisma è una frase pensata e scritta con gran sentimento, qualsiasi argomento esso riguardi. Aforisma non è sinonimo di romantico, per quanto il linguaggio e il tono utilizzato siano tali. Sono stati scritti anche tantissimi aforismi divertenti, che potrete trovare leggendo alcune delle più belle opere della letteratura mondiale, più nello specifico quella inglese e quella italiana, ma che potrete anche trovare, in un modo decisamente più comodo, navigando sul web. Esistono molte pagine e molti siti che sono dedicati alla raccolta di aforismi divertenti, citazioni, frasi e chi più ne ha, più ne metta e tra questi spicca il portale Cleodoro. Al suo interno troverete l’imbarazzo della scelta: frasi divertenti, frasi d’amore, barzellette, aforismi sull’amore, sull’amicizia e molto altro ancora. Se ci venisse chiesto chi è il più grande autore di aforismi divertenti, il primo che ci viene in mente, è senza ombra di dubbio il grande Oscar Wilde, poeta, aforista, scrittore, drammaturgo, giornalista e saggista irlandese. Per rendergli onore abbiamo deciso di regalarvi un paio delle sue massime, invitandovi a riflettere su quanto è stato scritto: “L’amore non è cieco, è presbite: prova ne sia che comincia a scorgere i difetti ma mano che si allontana. Un bacio può rovinare una vita ” e “La vita non è altro che un brutto quarto d’ora, composto da momenti squisiti”. Due frasi profonde, caratterizzate da un tipo di ironia particolare, che va compresa. Questi e altri aforismi divertenti, ma veri e profondi, potrete trovare navigando sul web. Potrete trovare aforismi divertenti un po’ più leggeri, ma anche numerose massime di autori celebri e unici quale è stato il grande Oscar Wilde.

La Tetralogia di Fallot è una malformazione a livello aortico che colpisce il cuore dei bambini, sin dalla più tenera età. Anche chiamata “sindrome del bambino blu”, questa patologia si caratterizza per il fatto che il bambino presenta disfunzioni nella respirazione, legati a una non corretta funzionalità a livello cardiaco, che si manifestano con le labbra e il viso del bambino che possono assumere un colorito bluastro.

Le cause della comparsa della Tetralogia di Fallot sono numerose, anche se solitamente essa è legata a fattori a livello cromosomico e genetico. Lo sviluppo anomalo del cuore del bambino, nel corso delle prime settimane di vita, potrebbe causare la comparsa dei primi sintomi e, qualora vi fosse l’accertamento della presenza della patologia da parte del medico, solitamente viene consigliato l’intervento chirurgico al fine di eliminare definitivamente il problema.

Con l’intervento chirurgico effettuato dai chirurghi neonatali, il bambino può infatti tornare a respirare normalmente e svolgere una vita normale durante la crescita, senza più presentare alcun problema nel corso della vita adulta. Qualora invece si decidesse di non procedere all’operazione, oppure i medici non riscontrassero per tempo la presenza della patologia, essa potrebbe portare al decesso del bambino. Pertanto, qualora si accertassela Tetralogiadi Fallot, occorre intervenire tempestivamente.

Con l’intervento chirurgico si ripristina la corretta ossigenazione del sangue e il flusso di sangue ai polmoni, così che il bambino non presenti più problemi all’atto della respirazione e possa svolgere una vita normale, anche se occorrerà effettuare costanti visite di controllo nei mesi seguenti, al fine di consentire una corretta monitorizzazione degli esiti dell’intervento

L’herpes genitalis è un’infezione sessualmente trasmissibile, molto diffusa in dermatologia genitale. Il virus erpetico che genera la patologia è solitamente l’HSV2, trasmesso tramite contatto venereo o, più raramente, il virus HSV1, responsabile dell’herpes labiale. In questo secondo caso la trasmissione avviene tramite il contatto della mucosa labiale infetta con i genitali. L’infezione si manifesta quindi tramite il contatto diretto con la persona infetta: il virus entra nelle cellule epiteliali e, replicandosi, genera la sintomatologia propria della patologia.

L’herpes genitalis si manifesta attraverso lesioni focali cutanee e sottocutanee circoscritte alla mucosa vulvare femminile o peniena maschile. Tali infiammazioni spesso evolvono in ulcere dolorose, talvolta ricoperte da fastidiose croste. Solitamente il livello di gravità dell’herpes genitalis è maggiore nei casi di prima infezione, durante le quali la lesione può estendersi fino alle cosce, all’area anale e alla mucosa rettale.

I primi sintomi sono individuabili nella presenza di una serie di bollicine bianche che generano prurito e un fastidioso dolore nel momento in cui si compie l’azione del grattarsi. Spesso, sopraggiungono anche la febbre, il gonfiore e il rossore delle ghiandole inguinali.

Se l’herpes genitalis viene contratto dal soggetto, tenderà a ripresentarsi anche successivamente nei momenti di maggiore debolezza immunitaria. Tuttavia, le successive manifestazioni del virus daranno meno intense e più brevi, grazie alla memoria del nostro sistema immunitario.

Per la cura dell’herpes genitalis, la terapia consigliata prevede l’assunzione di un farmaco antivirale per via orale, funzionale all’accelerazione della guarigione. In abbinamento potrà essere assunto un antistaminico per provvedere alla sensazione di prurito. Le successive manifestazioni possono invece essere curate con una crema antivirale che riduce la durata degli episodi. Non emerge quindi una cura definitiva. I consigli medici vanno nella direzione dell’adozione di comportamenti sessualmente responsabili, finalizzati ad arrestarne la contagiosità.

Il termine atrofia viene utilizzato per indicare la perdita o la diminuzione della massa dei tessuti e degli organi, dovuta alla riduzione del numero di cellule e delle loro dimensioni fino ad un minimo funzionale alla sopravvivenza. Il termine atrofia deriva dal greco e significa ‘senza nutrimento’. I corpi e i tessuti interessati dall’atrofia perdono infatti volume, forma e tonicità, oltre che la loro funzione nell’organismo.

L’atrofia può essere fisiologica o patologica ed essere causata da vari fattori. Tra questi vi è la conduzione di una vita sedentaria, abbinata ad un’alimentazione scorretta: tale stile vita può generare una forma atrofica da disuso. A generare questo tipo di atrofia può concorrere anche il ridotto utilizzo di un tessuto o di un organo, a causa della sua momentanea lesione: si pensi ad esempio all’ingessatura di un arto. Tuttavia, a scatenare l’atrofia possono concorrere anche cause più gravi, quali la perdita di innervazione dovuta alla lacerazione di un nervo o di frazioni di midollo spinale, l’insufficienza di apporto del sangue, le malattie come la sclerosi laterale amiotrofica, il diabete o l’infarto e, infine, l’invecchiamento.

L’atrofia è una forma patologia che può interessare diverse parti dell’organismo. Le atrofie maggiormente diffuse sono: l’atrofia bruna, l’atrofia fisiologica, l’atrofia da malnutrizione, l’atrofia dovuta allo scarso apporto di sangue, l’atrofia da disuso, l’atrofia connessa all’innervazione, l’atrofia da invecchiamento.

I sintomi dell’atrofia variano a seconda della parte corporea interessata. Tuttavia prevalgono l’indolenzimento e la riduzione di massa dei muscoli.

Anche le cure dell’atrofia variano a seconda della forma patologica che si manifesta. Solitamente l’atrofia da disuso prevede una terapia basata su una sana alimentazione e sull’esercizio fisico. Per le altre tipologie di atrofia non vi è invece una cura definitiva e, in alcuni casi, prima di avviare la terapia occorre eliminare le cause che hanno generato la patologia.

Con il termine epicondilite si intende un’infiammazione dei tendini dell’epicondilo laterale, nonché l’ossatura del gomito. Tale condizione patologica è anche nota come ‘gomito del tennista’, in quanto diffusa tra gli atleti del settore. Tuttavia si tratta di un’infiammazione che può coinvolgere tutti coloro che mantengono per molto tempo i gomiti fermi nella stessa posizione, per motivi di studio o di lavoro. Proprio per questo è consigliabile riscaldare i gomiti prima di impiegarli in sforzi eccessivi.

L’epicondilite, infatti, può svilupparsi in seguito a grandi sforzi che comportano un sovraccarico per il gomito, causando un’infiammazione dei tendini. Tuttavia, l’epicondilite può correlarsi anche a lesioni dei tendini o a traumi del gomito.

I sintomi più comuni sono il manifestarsi del dolore durante i movimenti che coinvolgono il polso, il braccio e la mano. Inoltre, è possibile che si verifichi la debolezza dell’avanbraccio o, nella peggiore delle eventualità, la difficoltà a tenere in mano gli oggetti.

L’epicondilite è diagnosticabile con l’ecografia tendinea effettuata con power Doppler, al fine di identificare le zone di lesione dei tessuti del tendine. La radiografia può essere invece effettuata per escludere la relazione dei sintomi ad eventuali fratture. L’epicondilite nel complesso non genera complicazioni gravi, anche se trascurarla può acutizzare il dolore e diminuire le possibilità di guarigione. Se l’automedicazione, consistente nel riposo, nell’applicazione del ghiaccio e della benda sull’infiammazione e nell’assunzione di antidolorifici non funziona occorre rivolgersi al medico. I sintomi più gravi che possono manifestarsi in tali casi sono lo scaldarsi del gomito e la comparsa della febbre, le sembianze di deformità che il gomito può assumere, l’impossibilità di piegarlo e il sospetto della rottura di un osso.

Quando il dolore generato dall’epicondilite è piuttosto acuto, la terapia prevede l’interruzione temporanea dell’attività lavorativa e sportiva funzionale a immobilizzare il gomito per circa venti giorni e l’assunzione di farmaci antinfiammatori. Si suggerisce anche l’effettuazione di due o tre infiltrazioni steroidee e le iniezioni di cortisone ai tendini. Se questo tipo di cure non sortiscono effetto, è consigliato l’intervento chirurgico. In questi casi, dopo aver effettuato l’anestesia locale o totale, si applica una piccola incisione nella zone dell’epicondilo al fine di ripulire il tendine infiammato tramite il risanamento dell’area del tendine o tramite il distacco e la successiva ricongiunzione del tendine all’osso. Una recente alternativa all’intervento chirurgico è costituita dalle onde d’urto, rivelatesi una terapia efficace.

L’astigmatismo è un difetto refrattivo della vista. Il disturbo è causato dalla conformazione della cornea che, invece di essere simmetrica e sferica, si presenta come asimmetrica ed ellittica. L’astigmatismo è dunque generato dalla curvatura della cornea, o meglio dalla differenza tra il meridiano verticale e quello orizzontale. Di conseguenza i meridiani oculari presentano un potere refrattivo diverso. In questi casi succede che i raggi luminosi che colpiscono l’occhio non si focalizzano tutti sullo stesso punto, ma su due piani diversi. Tale anomalia è un difetto congenito, rilevabile già a partire dai primi anni di vita, ma può comparire anche successivamente ad interventi chirurgici oculari, come ad esempio l’operazione alla cataratta, o essere causato dal distacco della retina.

I sintomi dell’astigmatismo sono individuabili nella difficile messa a fuoco delle immagini, in quanto i raggi luminosi che colpiscono l’occhio non si focalizzano in un punto preciso, ma lungo il conoide di Sturm, un intervallo di visione sfocata. Siamo in presenza di astigmatismo regolare se vi sono due linee focali; se invece le linee focali sono maggiori a due, si tratterà di astigmatismo irregolare. L’astigmatismo comporta dunque una visione distorta e deformata delle immagini. Lo sforzo nel mettere a fuoco le immagini che risultano indistinte può provocare disturbi astenopeici, stanchezza e affaticamento visivo.

L’astigmatismo può essere distinto in tre differenti tipologie: l’astigmatismo miopico, l’astigmatismo ipermetropico e l’astigmatismo misto.

La diagnosi di questo disturbo della vista viene delineata sulla base dell’oftalmometria e della topografia corneale. Una volta accertata la presenza dell’astigmatismo si consiglia l’utilizzo degli occhiali con lenti cilindriche e toriche o delle lenti a contatto morbide toriche o semirigide. In alternativa si può procedere con l’eliminazione del disturbo tramite intervento chirurgico refrattivo grazie all’impiego della tecnologia laser ad eccimeri (Lasik e Prk), che garantisce rischi minimi ed elevate opportunità di riuscita.

La Prostata è una ghiandola presente nei soggetti di sesso maschile che costituisce parte dell’apparato genitale ed è deputata all’emissione del liquido seminale.

La Prostata è un organo molto importante e pertanto la sua funzionalità va monitorata periodicamente nel tempo mediante uno speciale esame: la palpazione rettale, la quale viene eseguita da un medico specialista mediante l’inserimento manuale, permettendo di controllare così le dimensioni della ghiandola e verificare l’eventuale presenza di talune malformazioni.

L’esplorazione digitale del retto viene effettuata da un medico specialista e, qualora l’esame della Prostata rilevasse la presenza di talune malformazioni o anomalie della struttura, si rende necessario procedere con esami più approfonditi volti a rilevare la possibile presenza di talune problematiche. Il cancro alla Prostata e l’ipertrofia prostatica sono patologie presenti in percentuali sempre più elevate tra la popolazione occidentale maschile, colpendo soprattutto coloro con un’età superiore ai 50 anni.

L’esame alla Prostata prevede l’inserimento manuale da parte del medico e la seguente palpazione rettale, in quanto l’organo è collocato a5 centimetri dall’ano e , pertanto, è facilmente raggiungibile.

Alcuni studi hanno rilevato che il tumore alla Prostata può essere accertato anche attraverso specifici esami del sangue: elevati livelli di Psa (ovvero una sostanza prodotta nello sperma) possono essere infatti indice di un malfunzionamento dell’organo, anche se per l’accertamento della patologia occorre effettuare esami approfonditi. L’ecografia addominale e la biopsia prostatica rappresentano le principali modalità attraverso cui è possibile monitorare la corretta funzionalità dell’organo e accertare la presenza di problematiche: qualora si rilevasse la presenza del tumore prostatico è necessario procedere all’asportazione chirurgica della ghiandola.

La Società italiana di urologia ogni anno attiva programmi di prevenzione dalle malattie che possono colpire la Prostata, coinvolgendo tutti gli individui di sesso maschile ma soprattutto coloro con un’età superiore ai 50 anni, i quali hanno maggiori possibilità di sviluppare problematiche inerenti il non corretto funzionamento dell’organo.