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L’osteopatia a Torino è efficace per alleviare i fastidi osteo-articolari e muscolari

Rivolgersi a un buon osteopata può essere, talvolta, difficile, in quanto non si ha conoscenza di quale sia, in primi, esattamente, la professione che svolge questo professionista, e in secondo luogo spesso si ha ben poca conoscenza del settore. Magari si conoscono tanti dentisti, ortopedici, medici generici e cardiologi, ma quando si tratta di scegliere un professionista di osteopatia a Torino in molti cadono dalle nubi.

Spesso si può vivere tutta la vita senza necessitare mai di una visita o una consulenza presso un osteopata, ma in taluni casi, specie quando si avverte mal di schiena e le cause sono sia di natura fisica sia di natura medico e/o psicologica, può essere o stesso medico di base a consigliare al proprio paziente di rivolgersi presso un osteopata a Torino. Tale professionista cura i propri pazienti nella loro globalità, fornendo loro un aiuto concreto per eliminare lo stress, i mal di schiena e le tensioni accumulate nella giornata, o in mesi e/o anni di preoccupazioni e duro lavoro, ricominciando a vivere bene. Le tensioni, le infiammazioni, le contratture, possono infatti compromettere di molto la qualità di vita delle persone, e coloro che ne soffrono lo sanno bene.

Il pensiero di non poter più fare sport è brutto, ma se si pensa a non poter fare una camminata per timore di affaticarsi troppo a muscolatura o a livello osseo e articolare, non poter tenere il proprio bambino in braccio altrimenti ci si stancherebbe subito e si rischierebbe di farlo cadere, e molti altri esempi, possono peggiorare notevolmente anche la semplice quotidianità. Tutto questo, ovviamente, va analizzato e studiato, al fine di riuscire a trovare la cura migliore per ogni singolo caso, e coloro che si occupano di osteopatia a Torino si occupano di prendersi carico dei propri pazienti nella loro globalità, quindi non intervenendo solo sul fisico ma anche a livello psicologico. La serenità è indispensabile per vivere bene, e pertanto, al fine di sciogliere le tensioni e le contratture, risolvere le infiammazioni e ripristinare un corretto equilibrio corporale, è indispensabile poter lavorare sia sulla mente sia sul corpo dei pazienti. Quando si sceglier di sottoporsi a un trattamento di osteopatia a Torino è fondamentale non rivolgersi a impostori o persone ch si fingono professioniste ma, in realtà, ne sonno poco o nulla sull’argomento: è indispensabile rivolgersi a chi ha maturato molta esperienza nel campo dell’osteopatia, in quanto sono avendo sviluppato la pratica, a seguito di molta teoria, è possibile definirsi degli esperti e, quindi, avere sia la conoscenza sia gli strumenti del mestiere per ottenere i migliori risultati possibili.

Vi è la possibilità di scegliere, tra i vari centri che si occupano di osteopatia a Torino, quello più consono per le proprie esigenze e, dopo aver raccontato al professionista la propria anamnesi e segnalato quali sono i problemi e i fastidi che si avvertono, l’osteopata vi visiterà e si premurerà di accertare le vostre condizioni cliniche, dopodiché stabilirà come procedere al fine di farvi stare meglio già dopo appena un paio di sedute.

La scelta di lavorare nel mondo della medicina e di dedicare tutta la propria vita ad aiutare il prossimo in modo concreto e risolutivo è una decisione molto positiva e che da delle soddisfazioni veramente grandi. Il campo medico è molto vasto e le specializzazioni sono davvero molte e altrettante sono le persone che scelgono di fare questo nella vita. Tra le tante specializzazioni in questo ambito c’è quella del medico di base e sono moltissime le persone che scelgono di intraprendere proprio questo tipo di strada. Prima di tutto, per diventare medico di base, è necessario aver conseguito il diploma di scuola media superiore, poi bisogna iscriversi all’università di Medicina e Chirurgia e compiere tutti gli anni di studio necessari, fino al conseguimento del diploma di laurea. Il percorso di laurea per diventare medico di base è piuttosto lungo, sono infatti necessari ben sei anni di studio, al termine dei quali, appunto, sarà necessario sostenere un esame finale e discutere una tesi a vostra scelta. Una volta conseguito il diploma di laurea inizierà a tutti gli effetti un lungo e faticoso percorso, una vera e propria scalata verso l’obiettivo tanto ambito di diventare medico di base. Realizzare questo tipo di desiderio è tutto fuorché una cosa semplice, ad oggi, infatti, il numero di medici di base che superano i 40 anni è decisamente superiore al numero di giovani che iniziano la loro carriera. Conseguita la laurea bisognerà seguire un corso di specializzazione della durata di tre anni, al termine del quale potrete iscrivervi al bando dei medici di base ed entrerete successivamente in graduatoria. Per diventare medico di base, così come per diventare medico in generale, bisogna avere molta pazienza e soprattutto credere sempre in se stessi, tenendo sempre bene a mente l’obiettivo, perché la strada è lunga e tortuosa, ma la baita di montagna è raggiungibile, nonostante la strada sia tortuosa!

Quello del mal di pancia è un disturbo davvero molto comune e che può essere causato da tantissimi fattori, molti dei quali sono diversi fra loro. La causa più comune di mal di pancia è quella legata all’alimentazione: quando si mangia tanto, più del solito, ci si sente così tanto pieni che si avverte un fastidioso mal di pancia. Una altra causa molto comune che provoca mal di pancia può essere legata ai colpi di freddo: quando ci si veste con maglioni o giacche corte in piena stagione invernale è facile prendere freddo e i primi sintomi si manifestano tramite influenza, quindi febbre, spossatezza, mal di testa e mal di pancia. Ci sono altri casi ancora in cui questo fastidio può andare a dipendere da un funzionamento poco regolare dell’intestino, che può manifestarsi tramite attacchi di colite, oppure può scatenare un attacco di gastrite o ancora, nei casi più gravi, in una ulcera. Se non avete mai sofferto, almeno una volta, di mal di pancia, lancia la prima pietra. Il mal di pancia può colpire chiunque, dai bambini agli anziani e può provocare difficoltà nello svolgimento di tutte quelle semplici e solite azioni quotidiane; possono verificarsi episodi isolati oppure fastidi periodici. Nel secondo caso si consiglia sempre di farsi visitare da un medico, per comprendere la causa del mal di pancia. In alcuni casi può trattarsi di una costante, senza una causa scatenante che sia riscontrabile, in ogni caso è importante comprenderne la causa. Sono molti i disturbi che si banalizzano come un comune mal di pancia e dipendono dal dolore e dalla localizzazione dello stesso. In ogni caso non prendete mai sotto gamba un mal di pancia con episodi ripetuti nel giro di poco tempo!

Il metodo Gerson è una terapia alternativa per la cura di molteplici patologie croniche e degenerative, tra cui il cancro, messa a punto da Max Gerson, un medico tedesco vissuto tra il 1881 e il 1959.

Nello specifico la terapia alternativa ideata da Gerson consiste in una dieta vegetariana, che contempla l’assunzione di succhi di verdura e rimedi di fitoterapia. Questo perché le teorie di Gerson individuavano la causa principale del cancro e dei tumori in uno squilibrio metabolico, motivo per il quale l’assunzione di un rigoroso regime alimentare di stampo biologico sarebbe funzionale a ristabilire l’equilibrio dell’organismo. Inoltre, nei casi di stato avanzato del tumore, Gerson prevedeva una terapia di disintossicazione dell’apparato digerente tramite l’assunzione di clisteri di caffè, in quanto la caffeina giocherebbe un ruolo nell’eliminazione delle tossine.

Gerson sosteneva infatti che tutti i sistemi del corpo possono essere spinti verso il corretto funzionamento, invertendo il corso della patologie croniche, compreso il cancro. In sostanza la cura del tumore viene relazionata a un mutamento del quadro clinico generale dell’organismo, poiché si tratta di una malattia non sintomatica e quindi non specifica e che, pertanto, richiede una cura più complessiva.

I pazienti curati da Gerson con la terapia alternativa sono molti, così come è ampio il dibattito sull’effettiva efficacia del trattamento. Non avendo una base di scientificità dimostrabile la cura di Gerson è stata criticata da molti oncologi così come anche dalle grandi associazioni e società sanitarie che si occupano della cura del cancro e dei tumori e che hanno relegato l’efficacia del trattamento alternativo ad alcuni casi isolati. L’American Cancer Society ha considerato tale cura addirittura dannosa per l’organismo.

Una cosa è certa: una dieta sana ed equilibrata che contempla l’assunzione di proteine derivanti dal mondo vegetale invece che animale non può che far bene. Per il resto: falsa speranza o occultamento per far proliferare le case farmaceutiche?

La ritenzione idrica è un problema comune a molte donne di tutte le età e, se nel passato era difficile o comunque raro trovare donne afflitte da molta cellulite, al giorno d’oggi non è più così difficile. Le cause sono numerose, in primis la cattiva alimentazione, con consumi abbondanti di cibi spazzatura, alimenti grassi, pesanti, talvolta fritti o ricchi di grassi insaturi, che causano un ristagno nei liquidi e la comparsa di tessuto adiposo tra le cellule dell’epidermide, ovvero i famosi cuscinetti e la pelle a buccia d’arancia.
Anche il poco movimento può causare ritenzione idrica, in quanto ormai ci si sposta prevalentemente con i bus, in moto e in macchina, e si cerca di evitare il più possibile il movimento volontario prolungato, come ad esempio rinunciare a poche fermate di autobus e percorrere a piedi il tragitto, fare le scale di casa a piedi invece di prendere l’ascensore e così via. Anche a scuola ormai viene dato poco spazio all’attività sportiva e le ore di educazione fisica talvolta vengono sacrificate a fronte di impegni didattici e formativi. Tutto questo contribuisce a far aumentare, soprattutto nelle giovani donne, anche se non sono rari i casi di uomini con tali disturbi, la ritenzione idrica, con la conseguente comparsa della pelle a buccia d’arancia e la cellulite.
Per combattere la ritenzione idrica occorre smettere di mangiare cibo spazzatura e ricominciare ad alimentarsi in modo sano ed equilibrato, quindi via a pizzette, patatine e cioccolato ma iniziare a mangiare tanta frutta e verdura e bere acqua naturale invece di bibite gassate e piene di zuccheri. Inoltre, occorre muoversi, quindi anche se si ha poco tempo a disposizione, ogni momento libero può essere impiegato per fare attività fisica, anche solo partendo con una bella passeggiata all’aria aperta. Per i casi più complessi, ove la cellulite è ben radicata in profondità, possono essere utili dei massaggi e dei fanghi.

dieta lemmeOggi vogliamo spendere qualche parola sulla dieta Lemme, ne avete mai sentito parlare? Si tratta di un regime alimentare ideato dal farmacista Alberico Lemme, che dopo 10 anni di ricerche è riuscito a perfezionare la sua dieta, vediamo quindi come funziona. Si parla di un percorso alimentare che viene suddiviso in 2 fasi: una di dimagrimento e una di mantenimento, le quali promettono di perdere dai 7 ai 10 kg in un solo mese. Fantastico, ma funziona davvero? Nella prima fase viene raggiunto il peso desiderato, mentre nella seconda fase, che dura circa 3 mesi, è possibile mangiare normalmente senza recuperare i chili felicemente perduti. Nel corso della seconda fase è necessario tenere conto dell’indice glicemico degli alimenti e degli orari ai quali si mangia, senza dover tenere sotto controllo le calorie. La dieta Lemme prevede poche semplici regole, assolutamente da rispettare alla lettera: eliminare lo zucchero, i dolcificanti, l’aceto, il pane, il latte e, in generale, i latticini. Eliminare il sale, anche nella cottura della pasta; non abbinare mai la pasta e la carne nello stesso pasto. Uniche bevande consentite: acqua, anche frizzante, caffè e the senza zucchero. Potrete invece consumare liberamente l’olio extravergine, il peperoncino, il prezzemolo, l’aglio, il pepe, la salvia, il limone, il basilico, il rosmarino, il timo, la crusca e la cipolla. Qualsiasi tipo di cottura è consentita, anche la frittura. Due parole per concludere: la dieta Lemme richiede tantissima forza di volontà e altrettanto spirito di sacrificio, ma come saprete, chi bello o bella vuole apparire, un poco deve soffrire! 

Quand’è che diventa imprescindibile sottoporsi ad una operazione laser miopia Varese? Procediamo con ordine: chi è affetto da un disturbo quale è la miopia, senza ombra di dubbio non ne potrà più di vivere come sta vivendo. Gli occhiali, le lenti a contatto, sono dei mezzi validissimi per vivere un po’ meglio e pensare meno al fatto che, senza di essi, non sarebbe poi tutto normale. Succede però che, a lungo andare, gli occhiali e le lenti a contatto comincino a diventare un fastidio ed è per questo che è importante sapere che vi è la possibilità di sottoporsi ad una operazione laser miopia Varese. È molto importante che, il soggetto miope, si rechi periodicamente dal proprio oculista per un controllo di routine e sicuramente, prima o poi, il paziente si renderà conto che è possibile mettere il problema miopia nel baule dei ricordi, per risolverlo dalla radice scegliendo di sottoporsi ad una operazione laser miopia Varese. In cosa consiste questo intervento? Prima di tutto va detto che, visti e considerati i grandissimi passi avanti compiuti dalla medicina, ad oggi, è possibile risolvere problemi quali la miopia, a qualsiasi stadio essa sia, attraverso un metodo semplice e quasi del tutto privo di effetti collaterali. Durante l’operazione laser miopia Varese il chirurgo si serve della chirurgia refrattiva, un metodo che impiega il laser ad eccimeri per distaccare l’epitelio difettoso dalla cornea, correggendone il disturbo. Se temete si tratti di un intervento pericoloso e avete paura, non dovete temere, perché la percentuale di effetti collaterali provocati da questo intervento sono quasi del tutto inesistenti. 

operazione laser miopia Varese

Le aziende che si occupano di pulizie condominio Torino si distinguono, nell’area del territorio piemontese, per la grande esperienza e l’alta professionalità che possono vantare nel settore di riferimento. La competenza e le serietà di tali ditte è riscontrabile sotto tutti gli aspetti, dai prodotti di qualità impiegati nelle operazioni di pulizia agli strumenti professionali utilizzati, al personale qualificato che opera con la dovuta precisione e meticolosità. Si tratta infatti di risorse adeguatamente formate e assunte nel rispetto di tutte le normative concernenti l’ambito della sicurezza. Le aziende di pulizie condominio Torino non si occupano soltanto della detersione degli interni, ma anche della cancellazione di eventuali graffiti sulle pareti del palazzo. A questo si unisce un’etica professionale rigorosa, discreta e molto corretta. Infatti prima di procedere con le operazioni di pulizia, tali imprese comunicano al condominio la data e l’ora dell’intervento al fine di non intralciare i condomini nelle loro azioni quotidiane. Le aziende di pulizie condominio Torino offrono un servizio di alto livello e vantaggioso anche sotto il profilo economico, in quanto si contraddistinguono per l’ottimo rapporto tra qualità e prezzo. Proprio per tale motivo gli amministratori di condominio possono contare su una scelta decisamente conveniente. La pulizia del condominio è un aspetto molto importante a cui l’amministrazione dei palazzi non deve affatto rinunciare: tenere pulito l’ambiente comune a tutti non solo è funzionale nella prospettiva della salubrità e dell’igiene, ma è anche molto importante per dare un decoroso benvenuto a chi viene a trovare i condomini del palazzo.

La Tetralogia di Fallot è una malformazione a livello aortico che colpisce il cuore dei bambini, sin dalla più tenera età. Anche chiamata “sindrome del bambino blu”, questa patologia si caratterizza per il fatto che il bambino presenta disfunzioni nella respirazione, legati a una non corretta funzionalità a livello cardiaco, che si manifestano con le labbra e il viso del bambino che possono assumere un colorito bluastro.

Le cause della comparsa della Tetralogia di Fallot sono numerose, anche se solitamente essa è legata a fattori a livello cromosomico e genetico. Lo sviluppo anomalo del cuore del bambino, nel corso delle prime settimane di vita, potrebbe causare la comparsa dei primi sintomi e, qualora vi fosse l’accertamento della presenza della patologia da parte del medico, solitamente viene consigliato l’intervento chirurgico al fine di eliminare definitivamente il problema.

Con l’intervento chirurgico effettuato dai chirurghi neonatali, il bambino può infatti tornare a respirare normalmente e svolgere una vita normale durante la crescita, senza più presentare alcun problema nel corso della vita adulta. Qualora invece si decidesse di non procedere all’operazione, oppure i medici non riscontrassero per tempo la presenza della patologia, essa potrebbe portare al decesso del bambino. Pertanto, qualora si accertassela Tetralogiadi Fallot, occorre intervenire tempestivamente.

Con l’intervento chirurgico si ripristina la corretta ossigenazione del sangue e il flusso di sangue ai polmoni, così che il bambino non presenti più problemi all’atto della respirazione e possa svolgere una vita normale, anche se occorrerà effettuare costanti visite di controllo nei mesi seguenti, al fine di consentire una corretta monitorizzazione degli esiti dell’intervento

L’herpes genitalis è un’infezione sessualmente trasmissibile, molto diffusa in dermatologia genitale. Il virus erpetico che genera la patologia è solitamente l’HSV2, trasmesso tramite contatto venereo o, più raramente, il virus HSV1, responsabile dell’herpes labiale. In questo secondo caso la trasmissione avviene tramite il contatto della mucosa labiale infetta con i genitali. L’infezione si manifesta quindi tramite il contatto diretto con la persona infetta: il virus entra nelle cellule epiteliali e, replicandosi, genera la sintomatologia propria della patologia.

L’herpes genitalis si manifesta attraverso lesioni focali cutanee e sottocutanee circoscritte alla mucosa vulvare femminile o peniena maschile. Tali infiammazioni spesso evolvono in ulcere dolorose, talvolta ricoperte da fastidiose croste. Solitamente il livello di gravità dell’herpes genitalis è maggiore nei casi di prima infezione, durante le quali la lesione può estendersi fino alle cosce, all’area anale e alla mucosa rettale.

I primi sintomi sono individuabili nella presenza di una serie di bollicine bianche che generano prurito e un fastidioso dolore nel momento in cui si compie l’azione del grattarsi. Spesso, sopraggiungono anche la febbre, il gonfiore e il rossore delle ghiandole inguinali.

Se l’herpes genitalis viene contratto dal soggetto, tenderà a ripresentarsi anche successivamente nei momenti di maggiore debolezza immunitaria. Tuttavia, le successive manifestazioni del virus daranno meno intense e più brevi, grazie alla memoria del nostro sistema immunitario.

Per la cura dell’herpes genitalis, la terapia consigliata prevede l’assunzione di un farmaco antivirale per via orale, funzionale all’accelerazione della guarigione. In abbinamento potrà essere assunto un antistaminico per provvedere alla sensazione di prurito. Le successive manifestazioni possono invece essere curate con una crema antivirale che riduce la durata degli episodi. Non emerge quindi una cura definitiva. I consigli medici vanno nella direzione dell’adozione di comportamenti sessualmente responsabili, finalizzati ad arrestarne la contagiosità.