Archive for Maggio, 2012

La Diplopia è un disturbo visivo caratterizzato dal fatto che il soggetto percepisce due immagini a livello di un singolo oggetto che osserva.

La Diplopia rappresenta un fenomeno abbastanza diffuso che riguarda la funzionalità della retina dell’occhio: l’immagine osservata infatti viene proiettata in punti non corrispondenti sulla retina e pertanto il soggetto ha la percezione di osservare una doppia immagine quando invece ne è presente solo una.

La Diplopia può manifestarsi a livello monoculare o biloculare: quest’ultima si distingue in verticale, orizzontale, crociata e obliqua e tende a non manifestarsi qualora si chiuda uno dei due occhi. Esiste anche una speciale forma di Diplopia, detta fisiologica, la quale può manifestarsi nei soggetti che presentano una visione binoculare normale. Essa può essere riconosciuta semplicemente portando gli indici delle due mani davanti agli occhi a distanze diverse: se fissiamo quello più vicino e l’altro apparirà doppio si parla di Diplopia omonima, al contrario saremo invece in presenza di Diplopia crociata.

La Diplopia può insorgere in seguito a numerose cause tra le quali figurano i disturbi neurologici, malattie neuromuscolari o vascolari, anche se il fattore genetico è solitamente quello più rilevante e spesso tale patologia può manifestarsi in soggetti fin dalla più tenera età.

La cura della Diplopia solitamente comprende l’utilizzo di lenti correttive che permettono la fusione tra le diverse immagini che il soggetto percepisce; in taluni casi può rendersi utile ricorrere anche ad una terapia definita ortottica, la quale prevede l’esecuzione di esercizi specifici a livello oculare.

Le lenti prismatiche consentono di correggere il disturbo, ciò nonostante qualora esso persistesse è consigliabile in taluni casi sottoporsi a un intervento chirurgico al fine di riportare nella corretta posizione il bulbo oculare ed eliminare definitivamente il disturbo.  L’operazione viene solitamente eseguita ambulatorialmente in regime di anestesia locale ed ha una durata massima di un’ora: solitamente il soggetto può ritornare al domicilio senza la necessità del ricovero post-operatorio (consigliato talvolta nei casi più gravi con una Diplopia estesa).

La Dermatite è una infiammazione che si presenta a livello cutaneo e può essere causata da allergie, problemi a livello immunitario, oppure da cause fisiche, chimiche o parassitarie, quali la presenza di parassiti a livello cutaneo che possono provocare l’insorgere dell’irritazione.

Nonostante lo stress solitamente non sia la causa principale della comparsa della Dermatite, è pur vero che in periodi di maggiore ansia o in cui si è sottoporsi a pressioni, la debilitazione immunitaria può acuire la presenza e lo sfogo della malattia.

Esistono numerose forme di Dermatite, le quali a seconda dei casi possono estendersi a numerose aree del corpo oppure l’irritazione può essere circoscritta anche a un’unica zona. Vi è poi la dermatite seborroica, la quale provoca un arrossamento del volto e della fronte del soggetto, o quella atopica, che si manifesta prevalentemente nei bambini o prevede fasi di arrossamento alternate alla desquamazione. La più famosa e frequente rimane peròla Dermatiteda contatto, la quale si presenta in seguito al contatto con determinati oggetti o sostanze che scatenano la reazione allergica.

Solitamente la Dermatitesi manifesta con l’arrossamento della pelle e la comparsa di piccole vescicole o ulcere, nonostante alcune forme possano prevedere anche vere e proprie lesioni alla pelle di media entità.

L’area affetta da Dermatite va tenuta sotto stretto controllo al fine di non provocare il peggioramento dell’arrossamento, il quale in taluni casi può trasformarsi in una vera e propria ulcera.

Utile è l’applicazione di creme protettive (che puoi cercare su Google ad esempio) a livello della zona su cui è comparsala Dermatite, facendo però attenzione a non abusare di sostanze con il cortisone in quanto potrebbero provocare atrofia della pelle.

Qualora vedeste un arrossamento accompagnato da prurito e piccole vescicole il consiglio è quello di rivolgervi al vostro medico, il quale saprà consigliarvi sulla terapia migliore sulla base dei vostri sintomi.

L’Infarto è una sindrome di tipo acuto che viene provocata da un’irrorazione inadeguata a livello dell’organo non solo cardiaco ma anche cerebrale. La causa dell’Infarto solitamente è l’aterosclerosi, la quale prova un’occlusione delle arterie con la comparsa di emboli o trombosi a seguito dell’ulcerazione delle placche.

L’Infarto cardiaco (anche detto miocardico) si presenta quando le arterie che si occupano di trasportare il sangue al cuore si ostruiscono e le placche si rompono formando un coagulo di sangue ove avviene la rottura: tale ostruzione impedisce al sangue carico di ossigeno di arrivare all’organo interessato e pertanto questo smette improvvisamente di funzionare.

L’Infarto cardiaco e quello cerebrale sono i più comuni, rappresentando la maggior causa di morte nei paesi occidentali: la cattiva alimentazione ricca di grassi diffusa nei paesi d’Occidente provoca un aumento del colesterolo nel sangue, il quale è la prima causa di ostruzione delle arterie.

Il colesterolo però non è l’unica causa dell’Infarto, tra le principali troviamo anche il fumo, l’obesità e il diabete, l’ipertensione, lo stress e il consumo di alcool, oltre ovviamente alla storia della singola famiglia: la comparsa dell’Infarto infatti può anche avere caratteristiche e cause ereditarie.

A seconda di quale organo sia interessato dall’Infarto, i sintomi possono variare: solitamente quando sopraggiunge l’Infarto miocardico vi è la presenta di un forte dolore al petto che dura pochi minuti, poi scompare e si ripresenta con maggiore intensità, irradiandosi anche a livello del braccio sinistro. Oltre al dolore acuto al petto altri sintomi sono il senso di debolezza, nausea e vomito, stordimento e capogiri, aumenti di pressione e sudorazione, i quali variano a seconda del sesso e dell’età del soggetto. E’ inoltre possibile in taluni casi che l’Infarto sia completamente asintomatico: questi casi spesso sono pericolosi in quanto il soggetto non avverte nessun malore e pertanto non si rivolge all’assistenza medica.

I più comuni esami che vengono effettuati per la prevenzione dell’Infarto e il controllo a livello cardiaco della funzionalità dell’organo sono l’ECG (elettrocardiogramma), le analisi del sangue e l’angiografia coronarica.